Come anticipato nel mio precedente articolo, proverò a illustrare brevemente i principali servizi di web hosting, per cercare di fare solo un po’ di chiarezza su un argomento complesso e ricco di sfumature, che difficilmente potrà essere trattato in maniera estesa in un singolo articolo.
Cos’è l’hosting?
In informatica si definisce hosting (dall’inglese to host, ospitare) un servizio di rete che consiste nell’allocare su un server web le pagine web di un sito web, rendendolo così accessibile dalla rete Internet e ai suoi utenti. (cit Wikipedia)
In pratica un fornitore di servizi hosting, vi affitta una porzione di un suo server web, perchè voi possiate pubblicare e far vedere al mondo il vostro sito.
Come indicato già nella pagina di Wikipedia, ci sono servizi di hosting gratuiti e a pagamento: in questo articolo, mi dedicherò ad illustrare quelli a pagamento, visto che i servizi gratuiti sono spesso adatti solo a siti amatoriali e personali senza troppe pretese, oppure fanno solo finta di essere gratuiti, fornendo gratis pochissimi servizi e facendo pagare tutti gli altri.
Non sempre il migliore è il più economico
Quando si decide di fare o farsi fare un sito web, spesso l’hosting viene sottovalutato e la scelta ricade su il servizio più economico, quando invece si dovrebbe scegliere il migliore per le proprie esigenze. Infatti un servizio hosting poco efficiente può incidere, anche pesantemente, sull’indicizzazione del sito nei motori di ricerca.
Hosting condiviso
Come dice il nome, l’hosting condiviso, è uno spazio web su di un server dove risiedono anche altri domini/siti. Con loro condividete le risorse della macchina, di solito ottimizzata a questo scopo, e l’indirizzo IP. E’ molto importante rivolgersi ad un provider di fiducia perché, condividendo anche l’indirizzo IP, se uno degli altri ospiti del server svolge con il proprio sito, attività non proprio limpide o mette in pratica azioni di spam, potreste essere penalizzati (leggi bannati) da Google, oppure il tuo IP essere inserito nelle black list di programmi anti-spam, rendendo così difficile l’invio di email, solo per il fatto che condividete l’IP con i veri colpevoli. Una soluzione a questo problema è quella di acquistare un IP personale in modo da non condividerlo con nessun altro, ma non sempre chi fornisce il servizio prevede questa soluzione.
La condivisione delle risorse presenta un altro inconveniente: se uno dei vostri compagni di server ha un sito mal strutturato o anche solamente molto frequentato, può sottrarre risorse agli altri, che quindi diventano più lenti, talvolta persino innavigabili e, se il provider non è tempestivo ad intervenire per bloccare lo scroccone, o per ottimizzare le risorse dedicate, il problema può durare anche a lungo, creando non pochi disagi ai malcapitati.
In linea di principio, più un servizio è economico più i server sono ‘sfruttati’, ospitando decine (se non centinaia) di migliaia tra siti e domini, di conseguenza le possibilità di inconvenienti aumentano, però, se il provider che fornisce il servizio ha un’assistenza tecnica efficiente, può risolvere in breve tempo il problema senza troppe conseguenze.
Il mio consiglio è di acquistare questo tipo di servizio, valutando le vostre reali esigenze; può essere un’ottima soluzione per cominciare, però se il vostro sito avrà successo e il traffico, oltre che le risorse, diventeranno di fondamentale importanza, potrebbe non essere più sufficiente e quindi il passo successivo è pensare ad un hosting dedicato. Le soluzioni in questo caso possono essere diverse quali appunto server dedicati, VPS o cloud server: per capire la differenza tra questi tre vi rimando ad un interessante articolo di Enter The Cloud; io personalmente preferisco l’ultima soluzione in quanto migliore nella maggior parte dei casi.
Cloud hosting
Ed eccoci a parlare della famigerata nuvola (cloud), tanto in voga di questi tempi.
Un cloud è, in poche parole, un insieme di computer che lavorano come uno solo, unendo spazio, potenza di calcolo e altre risorse. Un cloud hosting non è altro che un server virtuale sulla nuvola, con risorse dedicate solo a lui. Quindi acquistando un cloud hosting (o server), voi avrete delle risorse dedicate che non condividerete con nessun altro, compreso l’indirizzo ip che sarà solo vostro, un numero di processori a vostra disposizione, ram e spazio dedicati da poter diminuire o aumentare a seconda delle esigenze del momento.
E’ un’ottima soluzione anche per chi ha da gestire più domini/siti che possono essere tutti ospitati sullo stesso server, rendendo molto più semplice la gestione.
L’enorme vantaggio è la possibilità di modificare la configurazione delle risorse del proprio server quando ne abbiamo bisogno, quindi i costi variano in base al reale utilizzo e inoltre, se una delle macchine del cloud si guasta, non ci sarà nessuna interruzione di servizio, perché le altre la sostituiranno.
Sicuramente come soluzione presenta molti vantaggi, senza gli svantaggi dell’hosting dedicato, però è certamente più costosa e talvolta, a seconda del provider del servizio, se fornisce più o meno assistenza, può richiedere, per la gestione, conoscenze sistemistiche un po’ più avanzate.
Se non avete conoscenze sistemistiche avanzate, il mio consiglio è di orientarvi si cloud server comunque managed, ovvero gestiti dal provider, per tutte quelle problematiche tecniche legate alla gestione del server; posso avere costi maggiori, ma vi risparmieranno interruzioni di servizio, che possono costare molto tempo e molti soldi, quindi informatevi bene PRIMA di acquistare un qualsiasi servizio se è o no managed, e se si quale tipo di assistenza prevedono, in modo da non avere sorprese (a me è successo con 1and1).
Il certificato SSL: questo sconosciuto
Tra i servizi aggiuntivi da valutare, c’è sicuramente il certificato SSL, ormai considerato da Google come un marchio di garanzia ed affidabilità dei siti.
Avete presente quando in alto, prima dell’indirizzo vedete scritto https:// anziché http:// (basta che guardiate in alto, sulla barra dell’indirizzo di questo blog 🙂 )? Quella ‘s’ in più significa che tutte le informazioni che passeranno da voi al sito e viceversa verranno criptate, quindi anche se ci fosse qualcuno ‘in ascolto’ tra voi e il sito che state visitando, le informazioni che voi trasmettete o che vi vengono trasmesse non potrebbero comunque essere lette.
Questo servizio ha un costo di circa 40/50 euro l’anno, o anche meno se siete in grado di installarlo da soli, e li vale tutti.
Quali provider uso io
Di solito indirizzo i miei clienti verso provider con i quali ho avuto io per prima esperienza diretta e ve ne posto di seguito un elenco di quelli che uso più di frequente:
- Noamweb: prezzi economici, ottimo servizio assistenza tramite ticket rapido e competente, server efficienti.
- Serverplan: assistenza ottima, server ottimizzati per i più usati CMS, gamma di prodotti varia per tutte le esigenze
- Seeweb: costo più alto e server molto sicuri, assistenza tecnica tramite ticket veloce e competente, UpTime garantito con penale.
Tutti e tre questi servizi di hosting hanno un uptime molto alto (è fondamentale per l’indicizzazione che il vostro sito non risulti mai offline) e non ho mai avuto grossi problemi. Ci sono certamente altri provider altrettanto validi, qui ho messo solo una selezione in base alle mie esperienze personali.
Vorrei spendere due parole a parte su Aruba, uno dei più famosi e utilizzati d’Italia (ma non tra i più economici): qualche anno fa ho avuto diverse brutte esperienze con questo provider, sopratutto a causa del pessimo servizio di assistenza, il che mi ha spinto a non utilizzarlo per molto tempo, ma nell’ultimo anno, grazie ad alcuni clienti che avevano già acquistato i loro servizi, mi sono trovata a riavvicinarmi a loro e ho notato un miglioramento, sopratutto di risposta da parte dell’assistenza. Anche se non mi sento ancora di garantire sulla loro totale affidabilità, li sto tenendo d’occhio, sopratutto per quanto riguarda i prodotti cloud.
Quali provider sconsiglio
Di seguito i provider con i quali ho avuto un’esperienza diretta pessima, più volte.
- 1and1: economico ma inaffidabile, assistenza inesistente, pubblicità ingannevole.
- Register.it: costosissimo, pessima assistenza e attenzione al cliente pari a zero.
- TopHost: sicuramente molto economico, ma davvero poco affidabile e l’assistenza carente, poco più che un servizio gratuito, non va bene per siti professionali.
Conclusioni
Questo articolo non vuole certo essere esaustivo per un argomento tanto vasto come le varie soluzioni per il web hosting, ma vuole solo aiutare, chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’hosting, tanto da permettere di fare una prima scelta, perché la scelta del servizio hosting sbagliato all’inizio, può costare molto caro in termini di tempo e di soldi.
[…] rispondere a questa domanda vi rimando al mio articolo, perché è un argomento che non è possibile trattare nel breve spazio di un […]
ottimo articolo dove spieghi le caratteristiche che si devono guardare quando si sceglie un hosting
Grazie 🙂